Doctor White - lettera aperta

Cari Lettori, care lettrici....
Quante volte sedendomi di fronte ad un foglio bianco, cercando tra le domande che più spesso mi rivolgete, ho deciso di affrontare argomenti più o meno tecnici per spiegare i processi di costruzione dei vostri sorrisi, e quante volte non mi sono reso conto di non aver mai parlato di ciò che veramente mi spinge a fare questo mestiere con tanta dedizione, dedicando a questa mia missione la maggior parte del tempo che ogni giorno mi viene concesso dalla Provvidenza... esatto Provvidenza. Utilizzo questa espressione dantesca che mi è tanto a cuore perché realmente credo nell’importanza del valore tempo.

Oggi decido, qui, sul mio personale blog, di mettermi a nudo, e raccontarvi quale sia la mia missione: così forse, riusciremo ad abbattere la barriera della non conoscenza reciproca, e a creare un vero flusso a doppio senso, come piace a me!
Come dicevo all’inizio, credo fortemente che la ricchezza più enorme che ognuno di noi ha a disposizione sia il Tempo: tempo da dedicare alle persone che amiamo, tempo da dedicare alle cose che amiamo fare, tempo per godere appieno di ciò che la vita ci ha donato, o ciò che ci siamo costruiti, con sacrificio ed impegno. In questi mesi così cupi di pandemia tutti noi siamo piombati (chi più e chi meno) in uno stato di immobilità profonda. Siamo stati privati di ciò che rende l’essere umano tale: un animale sociale, senza socialità. E’ difficile passare il tempo dietro le nostre mascherine, respirando affannosamente la nostra stessa aria, a volte sorridendo, ma senza poter consegnare questo nostro sorriso al destinatario, all’interlocutore che abbiamo di fronte.

Eppure, cari amici, ricordiamo che esiste una legge universale, che governa le cose, ed è sempre la stessa: il tempo. Il tempo scorre, inesorabile, qualsiasi cosa succeda, e se non siamo in grado di tenerci saldi a questa nostra preziosa umanità, rischiamo di perderla per sempre. Ecco perché oggi, come non mai, è fondamentale sorridere. Ritrovare il tempo di gioire delle piccole cose che ancora ci tengono saldi all’amore per questa vita, e continuare a sorridere a chi ci è seduto di fronte, in metropolitana, ad un caffè, ai nostri affetti più cari.
Se può sembrare un gesto semplice e spontaneo, talmente semplice che spesso non ne afferriamo la grande potenza, in realtà non lo è: ho sempre saputo che sorridere costituisce in realtà una pura libertà espressiva. Sorridendo intendiamo comunicare amore al nostro partner, ai nostri figli, il sorriso di un nonno verso il proprio nipote è il messaggio più tenero che esista. Vi vedo, voi, lettori più giovani, che utilizzate il vostro sorriso come arma di seduzione. Il sorriso comunica vicinanza ad un amico, sostegno a chi è in difficoltà, a volte un sorriso può anche essere minaccioso, se sornione arriva da un datore di lavoro ad un dipendete non esattamente esemplare. Il sorriso è la prima forma di comunicazione non verbale per potenza ed immediatezza.

Adesso immaginate di voler sorridere, per comunicare qualcosa al vostro interlocutore: immaginate di essere ad un colloquio di lavoro, ad un primo appuntamento, o semplicemente in compagnia di amici. Immaginate di non sentirvi sicuri del vostro sorriso, di sapere di un disallineamento dei denti, o di aver bevuto troppi caffè, o di non poter sfoggiare un bianco sano e attraente. La domanda è: sareste capaci di sorridere senza trattenervi, per nascondere un difetto estetico? E ancora, vi sentireste sicuri di voi stessi, a vostro agio con il prossimo?

Ecco cari amici, è proprio questo il motivo per cui scelgo ogni mattina di fare la differenza nei miei studi.
All’inizio di questa lettera ho parlato di Provvidenza, un concetto espresso dal Poeta Dante Alighieri nella sua opera più celebre, la Divina Commedia. C’è un’altro aspetto che viene espresso in questo capolavoro della letteratura che amo, ed è quello del Libero Arbitrio.
Ad ogni essere umano, seppur inserito in un meccanismo gestito da forze cosmiche o divine superiori, è stato fatto un dono: la possibilità di scegliere. Noi tutti possiamo scegliere come vivere, e le scelte che facciamo ogni giorno sono quelle che definiscono la persona che vogliamo essere. Io ho scelto, e scelgo ogni giorno, di fare la differenza nel mio settore, e di essere la versione migliore di me, per me e per i miei pazienti. Ed ho deciso di dare a voi, attraverso le mie competenze e la mia esperienza, la possibilità di scegliere: scegliere di sorridere, sentirvi sicuri di voi stessi in ogni circostanza, scegliere di godere di ogni piccola grande gioia che la viltà ci riserva.
Ecco perché è nato il programma White Identity: all’interno dei miei studi potrete scegliere insieme al me ed al mio team, il percorso di riabilitazione del sorriso che più fa per voi, in termini di costi, tempi e necessità. White identity nasce per restituirvi, cari amici, la potenza della comunicazione.

Questo perché negli anni ho trovato la vera costante che mi porta ad andare avanti nel mio mestiere, a tenermi sempre aggiornato, e ad offrirvi sempre il meglio: io amo vedervi sorridere. E ciò che voglio veramente e fortemente è rendere questa possibilità realmente democratica.
E adesso già lo so, i più critici di voi staranno già pensando che un trattamento esteticamente riabilitativo possa avere costi esorbitanti, non accessibili e riservati a ristrette cerchie di persone. Perdonatemi se con sfacciataggine vi dico che non è sempre così. Innanzitutto, ogni caso è diverso, ed ogni situazione richiede attenzioni ed interventi differenti. E’ anche per questo che non parlo mai di costi telefonicamente o sui social. Potreste venire da me con l’idea di voler rendere più “vostro” il vostro sorriso, e scoprire con piacere che basta poco per ottenere ciò che avete sempre desiderato. O potrebbero venir fuori una serie di cause concatenate tra di loro che non minacciano solo il lato estetico, ma potrebbero intaccare la vostra salute, se non è già successo. In ogni caso, garantisco io, varrebbe la pena approfondire e prendersi cura della macchina perfetta che la provvidenza ci ha dato, e (sempre per dirla con Dante) scegliere finalmente di regalarsi una gioia libera e sana.
Perché se c’è una cosa che forse nessuno vi dice, e che con il tempo ho imparato ad amare, è che sorridere non è solo un diritto: sorridere è un dovere.

Sorridere è per tutti.

Arriverà presto il giorno in cui potremo di nuovo sorridere ad un passante senza intrappolare la nostra espressione dietro la mascherina, utilizzare questa potente arma come alleato di seduzione, o trasmettere con un gesto tutto il nostro amore alle persone che più amiamo. Arriverà presto, e dovremo essere pronti.

Parola di Doctor White.

Con affetto e gratitudine
Il Vostro Emanuele Puzzilli


dolore ai denti

Ascesso dentale, un’infezione da non trascurare

L’ascesso ai denti, oltre che essere molto doloroso è anche parecchio pericoloso. Un’infezione che può facilmente degenerare in complicanze gravi, se non curata con antidolorifici e antibiotici. Fondamentale è rivolgersi ad un dentista in tempi rapidi e per riuscirci è necessario saper riconoscere cause e sintomi degli ascessi.

Cos’è l’ascesso dentale: definizione, sintomi e cause

L’ascesso dentale è un’infezione particolare che colpisce l’apparato orale e solitamente ha un’origine batterica. Quando si verifica un ascesso, il pus (un agglomerato di batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari) invade i tessuti che circondano il dente, cioè la gengiva, l’osso mandibolare e la polpa dentale. 

Esistono tre tipi di ascesso ai denti:

  • Ascesso gengivale: è la forma meno fastidiosa e dolorosa, perché colpisce la sola gengiva, spesso come conseguenza secondaria di un ascesso apicale;
  • Ascesso parondontale: ad essere infetto, in questo caso, è l’intero parodonto (gengiva, osso alveolare, cemento radicolare e legamenti);
  • Ascesso periapicale: colpisce la polpa del dente, generalmente a causa della degenerazione di una carie.

La natura e le caratteristiche dell’ascesso rendono evidente una riflessione: si tratta di una patologia molto seria, un'infezione dentale che non va assolutamente trascurata o presa sottogamba. Se si sospetta di averne uno è importante rivolgersi subito al proprio dentista di fiducia per iniziare la cura più adatta (generalmente a base di antibiotici). 

Temporeggiare significa lasciare all’infezione il tempo di agire e aggravarsi. Le conseguenze e le complicanze di un ascesso dentale non curato possono essere davvero importanti. Ad esempio, l’ascesso può continuare a crescere, aumentando il pus, fino a generare una fistola o una ciste. Addirittura può giungere ad invadere, con il suo potere infettivo, zone del corpo vicine. Quando poi l’ascesso si abbina a patologie gravi (diabete, immunodepressione, cancro), i rischi si fanno ancora peggiori: osteomielite, trombosi del seno cavernoso e setticemia. 

I sintomi dell'ascesso ai denti

Vista la serietà dell'infezione che provoca, è bene conoscerne i sintomi dell'ascesso, per tenerlo sotto controllo ma anche per evitare inutili allarmismi. Anche perché non tutti i mal di denti segnalano la presenza di un’infezione di questo tipo, anzi spesso sono conseguenza di patologie molto meno gravi. 

I principali sintomi dell’ascesso dentale sono:

  • Gonfiore localizzato (con possibile fuoriuscita di pus);
  • Dolore pulsante (come se all’interno del rigonfiamento ci fosse qualcosa che “batte”);
  • Alitosi e cattivo sapore in bocca;
  • Sensibilità dentale (sia alla pressione che alle variazioni caldo/freddo);
  • Infiammazione e arrossamento delle gengive;
  • Febbre;
  • Mal di testa.

Le cause e i fattori di rischio che espongono i denti al rischio ascesso

La domanda che più spesso un dentista si sente rivolgere riguarda il perché viene l’ascesso dentale. Le cause, in realtà, possono essere diverse, ma tutte hanno a che fare con la presenza eccessiva di batteri nel cavo orale. Tra le più comuni ci sono:

  • Carie degenerate;
  • Lesioni ai denti (spezzati o scheggiati);
  • Lesioni alle gengive;
  • Malattia parodontale.

Esistono poi dei fattori di rischio che amplificano i rischi collegati a queste cause. Quelli a cui prestare maggiore attenzione sono:

  • Scarsa igiene orale;
  • Eccessivo consumo di alcol;
  • Eccessivo consumo di sostanze zuccherate;
  • Fumo;
  • Debolezza del sistema immunitario connessa;
  • Interventi chirurgici ai denti non perfettamente riusciti (può capitare, ad esempio, che un ascesso si verifichi dopo un impianto o dopo l’estrazione del dente del giudizio).

Le carie dentali | Approfondimento

Come sgonfiare e curare un ascesso al dente

Chi lo ha provato lo sa, l’ascesso dentale è davvero molto doloroso, oltre che pericoloso. Per questo motivo, una prima fase di cura si focalizza proprio sull’eliminazione di questa sofferenza. E l’effetto si ottiene utilizzando prevalentemente antidolorifici come l’ibuprofene o il paracetamolo, anche se esistono altre valide opzioni. In questa fase, può essere utile anche adottare alcuni piccoli accorgimenti, come usare uno spazzolino a setole morbide ed evitare il consumo di cibi troppo caldi o troppo freddi. 

La vera cura, però, punto a eliminare l’infiammazione. Per riuscirci, di solito, è necessario intervenire con una terapia a base di antibiotici (amoxicilina, claritromicina, clindarnicina, ecc.). Quale antibiotico assumere ovviamente spetta al dentista dirlo.

La cura antibiotica è sufficiente? Nella maggior parte dei casi sì, ma purtroppo non sempre. Quando l’ascesso è particolarmente grave è stato trascurato, infatti, l’antibiotico può non bastare. In questi casi bisogna passare a procedure chirurgiche: drenaggio, devitalizzazione oppure la più drastica estrazione del dente interessato.

Come lavare bene i denti

I rimedi della nonna contro l'ascesso? Meglio evitare

Come già detto, l’iter di cura di un ascesso dentale deve essere attentamente seguito da uno specialista. Quello che si deve evitare assolutamente, poi, è il ricorso ai cosiddetti rimedi della nonna, sempre molto diffusi quando si parla di patologie dentali.

In alcuni casi questi “trattamenti” frutto della saggezza popolare si rivelano dei semplici palliativi per il dolore, come nel caso degli sciacqui con acqua e salvia. In altri casi, invece, sono molto pericolosi. Ad esempio, c’è chi tenta di sgonfiare l’ascesso “bucandolo” con un ago, per fare uscire il pus. Così facendo, si rischia di innescare la diffusione a macchia d’olio dell’infezione e il suo aggravamento. Ecco perché comportamenti del genere vanno evitati nella maniera più assoluta.


Alito cattivo

Alitosi, cause e rimedi contro l’alito cattivo

Se l’igiene orale è la causa più comune dell’alito cattivo, in altre circostanze l’alitosi può essere dovuta alle abitudine alimentari o a malattie di tipo diverso. Capire la forma in cui si presenta, è il primo passo per individuare le cause e quindi intervenire in maniera efficace sul problema.

Il problema dell’alito cattivo

L’alitosi è il termine con cui in medicina si indica l’alito cattivo, in sostanza quell’odore sgradevole che si emette quando si parla o semplicemente si espira. Anche se è spesso considerata solamente come fonte di imbarazzo e di fastidio, purtroppo in alcuni casi l’alitosi può essere dovuta alla presenza di una patologia.

Capire le cause dell’alito cattivo è importante perché permette di intervenire in maniera efficace sul problema, e quindi eventualmente di curare la patologia che lo provoca. D’altro canto, per individuare i fattori che danno origine all’alitosi è importante analizzare come si presenta.

Il problema dell’alito cattivo può infatti manifestarsi in diverse forme, saltuariamente o in maniera cronica. Può verificarsi nelle prime ore del mattino, dopo i pasti, oppure in una maniera apparentemente casuale, slegata da orari o dal consumo di determinati alimenti.

Come lavare bene i denti

Le cause più comuni dell’alitosi

Nella quasi totalità dei casi (il 90%), le cause dell’alito cattivo sono interne alla bocca. Tra queste, la scarsa igiene orale è sicuramente la causa più comune. Infatti, i batteri presenti sulla parte posteriore della bocca, entrando a contatto con resti di cibo, residui microscopici di sangue o cellule morte della mucosa orale, provocano delle reazioni chimiche che emettono cattivo odore.

Se la parte posteriore della lingua è l’habitat perfetto per la proliferazione di batteri, talvolta questi possono presentarsi anche in altre zone del cavo orale, come gli spazi interdentali, o in prossimità di infiammazioni gengivali e carie. Poiché facilitano la presenza di batteri, quindi, carie non individuate o infezioni locali possono essere delle concause che vengono ad aggravare il problema dell’alitosi.

In altri casi, il fattore scatenante è invece una scarsa idratazione: la bocca secca e quindi la scarsa salivazione possono infatti favorire l’insorgere dell’alitosi. Vanno poi segnalati come fattori dell’alito cattivo anche alcune abitudini alimentari. L’assunzione di bevande e alimenti come i latticini, cipolla e aglio, caffè, zucchero e alcool possono favorire l’insorgere dell’alito cattivo. Anche il fumo, inoltre, danneggiando le gengive può diventare causa di alitosi.

La questione alimentare, comunque, è importante soprattutto nei bambini. Una dieta troppo ricca di grassi, può infatti causare nei più piccoli quella situazione conosciuta come acetone, che si manifesta oltre che con un alito cattivo dall’odore fruttato, anche con una sensazione di nausea.

Quando le cause dell’alitosi, invece, non hanno origine nella bocca, allora l’alito cattivo può essere il sintomo di diverse malattie di tipo sistemico (diabete, disfunzioni renali o epatiche), oppure di malattie digestive o respiratorie, come la bronchite, la tonsillite o la sinusite.

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Cura e rimedi per l’alito cattivo

Come già indicato in precedenza, la cura per l’alito cattivo varia a seconda della sua causa specifica. In alcuni casi, per risolvere il problema basta intervenire sulle abitudini quotidiane. La maggior parte delle volte migliorare l’igiene orale, eliminare o ridurre certi alimenti, smettere di fumare, può bastare per eliminare l’alitosi. Tuttavia, in altre situazioni è invece necessaria una pulizia professionale eseguita dal dentista per rimuovere batteri presenti sui denti ma anche sulla lingua, magari anche da ripetere periodicamente durante l’anno. Quando invece l’alito cattivo è dovuto a una scarsa salivazione, bisogna favorire la produzione di saliva con una maggiore idratazione oppure con la masticazione di gomme che non contengano però zucchero.

Ci sono anche diversi rimedi naturali utili per trattare l’alitosi.  Il succo d’aloe vera, per esempio, è un’alternativa naturale, per questo sono indicati anche dentifrici a base di gel d’aloe, prodotti specificamente per evitare la comparsa di cattivo odore nel respiro. Anche i chiodi di garofano possono servire; masticarli infatti può aiutare a prevenire l’insorgere del problema. Inoltre, prodotti naturali come l’olio essenziale di menta piperita o come la clorofilla possono essere utilizzati per produrre un collutorio fai da te in grado di prevenire e contrastare il problema.

In altre circostanze, ovvero quando l’alitosi è riconducibile alla presenza di una malattia, bisogna invece intervenire sulla situazione patologica per eliminare in maniera efficace e definitiva il problema dell’alito cattivo.


dentista Puzzilli

La filosofia di Emanuele Puzzilli, innovare rispettando la propria storia

Dietro la professionalità degli studi Puzzilli c’è una lunga storia, che inizia ad Ostia e finisce in tutto il mondo. Una storia fatta di famiglia e di tradizioni, ma soprattutto di studio, ricerca, sperimentazione, capacità di innovazione e passione per le tecnologie.

Dentisti ad Ostia, da tre generazioni

Oggi il Dottor Emanuele Puzzili è attivo su due studi, a Roma e a Milano, affiancato da staff di altissima qualità. La sua storia professionale, però, è iniziata nella capitale. Anzi, per essere ancora più precisi, ad Ostia, il quartiere di Roma che si affaccia sul mare. Ed è proprio lo studio di Ostia che, ancora oggi, il dentista dei vip considera il suo quartier generale.

Una scelta che è figlia della volontà di rispettare una tradizione di famiglia, inaugurata dal nonno, primo dentista della dinastia Puzzilli, e proseguita prima dal padre e poi da lui stesso. Ostia, quindi, rappresenta il rapporto forte e saldo con le radici, con la memoria. Un punto di riferimento a cui non ha mai rinunciato, pur avendo ricevuto tante offerte per lavorare in quartieri di Roma molto prestigiosi.

Non fermarsi mai

Rispettare il passato, però, non significa rimanerne prigionieri in maniera nostalgica. È fondamentale continuare a guardare avanti, imparare, innovare, sperimentare, soprattutto in una professione in continuo mutamento come quella dell’odontoiatra.

Il segreto del successo del “Metodo Puzzilli” è proprio qui, nella continua fame di innovazione. Una traiettoria sempre in crescita, fatta di studio “matto e disperatissimo”, di viaggi, di incontri e di ricerca. Un costante movimento, perché restare fermi significherebbe offrire un servizio via via peggiore ai propri pazienti, sempre più vecchio e inadeguato. Un’impostazione mentale che da grandi soddisfazioni ma che costa anche molto sacrificio.

Gli Studi Puzzilli, invece, sono sempre al passo con le novità tecnologiche del settore e fanno ampio ricorso al digitale, sia nella fase di diagnosi che in quella di cura, per garantire una terapia di altissimo livello. È il caso, ad esempio, degli interventi con il laser odontoiatrico o dell’uso dello scanner digitale per progettare e monitorare i lavori. Perché prendersi cura di un sorriso è una cosa seria.


bite per sportivi

Bite sportivo, la soluzione per migliorare le prestazioni atletiche

Diverse ricerche scientifiche hanno confermato la stretta correlazione tra denti, postura e prestazione degli atleti. Ecco perché, con il cosiddetto bite sportivo, è possibile prevenire gli infortuni e migliorare le prestazioni atletiche. È essenziale, però, rivolgersi ad un professionista, in grado di studiare un bite personalizzato e inserirlo in un piano di cura individuale.

Infortuni frequenti, difficoltà di recupero, problemi nella coordinazione motoria, perdita di forza. Sono tutti disturbi che possono peggiorare le prestazioni di uno sportivo, fino a comprometterne la stessa carriera. E anche nel mondo degli amatori, queste problematiche possono dar luogo a prolungati periodi di inattività o a forti dolori. Ma cosa c’entra tutto questo con i denti? Il legame c’è, è scientificamente provato ed è anche molto più intenso di quanto si possa pensare. La dentatura (con i suoi difetti) influisce molto su tutto il corpo, soprattutto sotto il profilo neurologico e muscolare, trasformandosi in causa di problemi più complessi.

Come i denti influenzano la prestazione sportiva

Come prima approssimazione, si può affermare che il legame tra denti e sport passa per la colonna vertebrale e la postura. In realtà, però, quando si indaga su questa correlazione, più che alla sola dentatura, sarebbe opportuno fare riferimento all’intero comparto composto da denti, mandibola e relativi muscoli e articolazioni. Una zona del corpo che può andare incontro a squilibri, come nel caso di denti storti, morso disallineato o eccessiva tensione muscolare. Sono tutti casi di cattiva occlusione.

Ognuno di questi problemi finisce per scaricarsi sulla colonna vertebrale e sulle fasce muscolari che la sostengono. Il sistema neuro muscolare ne risente e, in automatico, il corpo si protegge. Come? Attiva delle compensazioni e cerca di ritrovare un equilibrio. Si tratta, però, di un “equilibrio precario” o, meglio ancora, assolutamente fittizio. Ecco, quindi, che insorgono problemi muscolari, di equilibrio o di forza.

La correlazione denti-postura-prestazione fisica rende evidente come il corpo umano sia una macchina perfetta e piena di collegamenti, più o meno nascosti. Basta poco per spezzare l’equilibrio ma anche per rimetterlo a posto.

Il bite sportivo (personalizzato) e il miglioramento atletico

Quando si parla di bite per gli sportivi è bene, per prima cosa, sgomberare il campo da possibili ambiguità. La più frequente va smentita categoricamente: il bite sportivo non è un paradenti. In molti casi è usato con questa finalità, ed è anche efficace. Così come è opportuno riparare i denti da forme di digrignamento dovute allo sforzo. Si tratta però di ipotesi diverse.

Leggi di più: Cos’è il bite e a cosa serve

Il bite sportivo propriamente detto, invece, punta a correggere (direttamente) dei difetti del morso per ottenere (indirettamente) un riequilibrio della postura, con tutti i suoi effetti benefici a cascata. Ecco perché questo tipo di strumento deve essere personalizzato ed associato ad un percorso terapeutico individuale.

I difetti della dentatura, da cui scaturiscono i problemi sportivi, si manifestano in modo diverso da persona a persona. Così come differente è la posizione e la forma dei denti. Un buon bite per uso sportivo deve prendere in considerazione tutti questi fattori. Solo così può davvero raggiungere lo scopo. Nel corso del tempo, poi, c’è bisogno di calibrare l’intervento man mano che si avanza con i progressi. Ecco perché, per avviare un percorso di cura di questo tipo, è necessario affidarsi ad un professionista e non lasciarsi tentare da soluzioni preconfezionate.

I vantaggi del bite nello sport

In concreto, l’uso del bite sportivo permette di:

  • evitare microtraumi (migliorando la postura e lo scarico del peso sui due piedi);
  • prevenire le contratture;
  • aumentare la forza;
  • aumentare la resistenza;
  • migliorare la concentrazione.

Scopri i servizi di odontoiatria olistica dello Studio Puzzilli


Bambino dal dentista per la prima visita

La prima visita dal dentista dei bambini, cominciare presto per cominciare bene

Il rapporto tra i bambini e il dentista può essere parecchio complicato. Molto dipende dalla prima visita, che svolge un ruolo fondamentale, sia per la salute dei denti sia per la costruzione della fiducia tra medico e piccolo paziente. Vediamo insieme quando è il caso di portare un bambino per la prima volta dal dentista e che approccio seguire.

Imparare a prendersi cura, fin da piccoli, del proprio sorriso è molto importante. Spetta ai genitori insegnare ai figli a lavare bene denti o abituarli, anche molto presto, alla figura del dentista, per renderlo un amico e non un adulto di cui avere timore. La saggezza popolare, in questo caso, è davvero d’aiuto: chi ben comincia è a metà dell’opera. Ed è importante anche iniziare presto.

Leggi di più: Insegnare ai bambini a lavarsi i denti

La prima visita dal dentista, quando e perché farla

È consigliato portare un bambino da dentista, per la prima volta, verso i tre anni, cioè una volta che si è completata la formazione della cosiddetta dentatura decidua. Successivamente, i controlli dovrebbero avvenire con cadenza di 6-12 mesi.

Un errore molto comune, infatti, è quello di considerare i denti da latte come dei denti di “serie b”, che non hanno bisogno di cure perché destinati a cadere. Non è affatto così. I dentini possono subire le stesse patologie della dentatura definitiva. Anzi, essendo più fragili sono più esposti a malattie dentali come le carie.

Leggi di più: Le carie nei dentini da latte

Fare presto una prima visita odontoiatrica è molto importante anche per controllare il corretto sviluppo cranio facciale del bambino. Spesso, infatti, una dentatura storta, che necessita di apparecchio fisso o mobile, è frutto di difetti dovuti alla crescita. Se si riesci ad intercettarli sul nascere e ad intervenire, si possono ottenere risultati migliori, con meno tempo, meno spesa e meno dolore.

Dentista e bambini, questione di feeling

È inutile negarlo: molti bambini hanno paura del dentista. Un timore che non è necessariamente conseguenza di un trauma e che può permanere anche da adulti. In questo, la prima visita gioca un ruolo chiave. È il primo impatto, la prima impressione, il momento in cui si superano le diffidenze. Insomma: questione di feeling.

Dentista a misura di bambino: sale colorate e app per giocare

Far andare bene la prima visita dal dentista è soprattutto un compito di quest’ultimo. Per fortuna, tra gli odontoiatri, c’è una crescente sensibilità in questo senso. Molti studi hanno stanze dedicate ai più piccoli, meno serie e asettiche di quelle per gli adulti. Una mano arriva anche dalla tecnologia, con molti professionisti che si dotano di app per smartphone che propongono giochi interattivi “a tema”, da fare in sala d’attesa (come queste).

Preparare la visita dal dentista: qualche consiglio per i genitori

Una mano al dentista, però, possono darla anche i genitori, preparando al meglio l’appuntamento con la prima visita. Basta davvero poco, come seguire questi 4 semplici consigli.

Niente rassicurazioni eccessive. Frasi come “non ti farà male” o, peggio ancora, “passerà subito” sono assolutamente controproducenti. Se il dentista non è niente di preoccupante, perché tante accortezze? Della prima visita bisogna parlare in modo naturale, quasi come fosse un impegno come un altro.

Nessun rimprovero e nessun incitamento. Anche espressioni come “stai fermo”, “fai il bravo”, “non far arrabbiare il dottore” sono da evitare. Creano ansia e non ottengono l’effetto sperato. Meglio lasciar parlare l’odontoiatra.

Qualche distrazione in sala d’attesa. Se c’è da aspettare, meglio ingannare il tempo con un bel libro da colorare, una fiaba da leggere o un pupazzetto per giocare. Avere intorno oggetti divertenti e familiari, aiuta il bambino a sentirsi a casa.

Restare accanto e farsi vedere. Durante la prima visita, può essere una buona idea rimanere accanto alla poltrona e farsi vedere da proprio figlio. Dalla seconda volta in poi, se tutto è andato bene, si può tornare in sala d’attesa.

Il dentista dei bambini


Emanuele Puzzilli con Mariano Di Vaio e Stefano De Martino

Emanuele Puzzilli e i sorrisi delle star, bellezza e salute

Il pubblico televisivo ha imparato a conoscerlo con “Selfie – Le cose cambiano”, ma il Dottor Puzzilli è già da anni considerato il “dentista dei vip”. È lui lo specialista a cui tanti personaggi del mondo dello spettacolo hanno scelto di affidare i loro sorrisi, per garantirsi salute e bellezza.

Guardando un programma televisivo o un bel film al cinema, capita spesso di restare ammirati davanti alla perfezione dei sorrisi delle star. Denti bianchissimi, dritti, dalle forme praticamente impeccabili. D’altra parte, una bella bocca è da sempre un’arma vincente per chi lavora con la propria immagine. Dietro quei sorrisi smaglianti, però, non c’è solo la bontà di madre natura ma anche tanta attenzione e una cura costante. E magari l’intervento di un bravo odontoiatra.

Il Dottor Emanuele Puzzilli

Vip in sala d’attesa, la poltrona del dentista li aspetta

Uno dei dentisti più amati e apprezzati dai volti noti è il dottor Emanuele Puzzilli. Sono sempre di più i personaggi del mondo dello spettacolo che scelgono i suoi studi, a Roma o a Milano, per la cura dei loro denti. Sulle confortevoli poltrone di Ostia e CityLife si sono accomodati, tra gli altri, Claudia Gerini, Alessandra Amoroso, Cristiano Malgioglio, Pamela Prati, Salvatore Esposito, Enzo Salvi e Mariano Di Vaio.

Gli interventi più richiesti sono quelli di estetica dentale: dall’apparecchio trasparente alle faccette in ceramica, dallo sbiancamento agli impianti a carico immediato. Tutte soluzioni che permettono di ottenere una dentatura più bella, dritta e luminosa. Ma anche più sana, perché avere denti ben allineati, con la forma giusta e puliti significa migliorare il benessere e la qualità della vita.

Io penso ai denti come strumento di bellezza. E di salute, ovviamente. Perché se i denti non sono sani, non possono essere belli.

L’esperienza di Selfie, un sorriso che cambia la vita

Da dentista dei vip a dentista vip, il passo è breve (o quasi). Nel 2016, il Dotto Puzzilli è stato chiamato a prestare la sua professionalità al servizio del nuovo programma di Simona Ventura, in onda su Canale 5: Selfie – Le cose cambiano. È diventato così, ufficialmente, il “dentista di Selfie”.

Il format, infatti, prevedeva la presenza di alcuni professionisti d’eccellenza, di vari settori, a cui era affidato il compito di esaudire piccoli o grandi sogni dei partecipanti, legati ad aspetti fisici o psicologici. Nel corso delle puntate, quindi, Emanuele Puzzilli è stato chiamato a regalare nuovi sorrisi e una ritrovata sicurezza a personaggi noti e persone comuni.

Chi ha seguito Selfie e visto, puntata dopo puntata, le trasformazioni fisiche che sono state realizzate, ha potuto sperimentare come prendersi cura del proprio aspetto non sia soltanto una questione di vanità e narcisismo, ma un aiuto per la propria autostima. Un bel sorriso fa stare bene, se stessi e gli altri.

Le interviste online al dottor Emanuele Puzzilli

Qui sotto una selezione delle interviste rilasciate dal dottor Puzzilli a diversi giornali online:

  • Novella 2000 - Cristiano Malgioglio sceglie il dentista dei Vip Emanuele Puzzilli
  • Velvet Body - Emanuele Puzzilli, dentista delle star: “A Selfie e nel mio studio si procede così per un sorriso perfetto”
  • Lifestyle Blog - Odontoiatria: il dottor Emanuele Puzzilli presenta le sue innovative tecniche
  • Adversus – Un sorriso perfetto? Ecco le tecniche più indicate per rimettere a posto il nostro sorriso