Apparecchio fisso, tutto quello che c’è da sapere

L’apparecchio fisso è un fondamentale strumento di ortodonzia, perché consente di riallineare i denti con efficacia. Per anni disponibile solo nella versione in ferro, esteticamente invasiva, oggi si è evoluto nella forma dell’apparecchio fisso colorato o trasparente. Per non parlare poi dell’apparecchio linguale (quindi interno), ancora più discreto.

L’apparecchio fisso non gode di buona fama (al contrario dell’apparecchio mobile). Tutta colpa dell’estetica, del suo essere troppo visibile e troppo invadente. Una cosa da adolescenti con il sorriso scintillante a base di ferro. In realtà, questo pregiudizio poteva essere fondato qualche anno fa, quando sottoporsi a un trattamento di ortodonzia fissa significava davvero lasciarsi invadere la bocca da placchette e fili grigi, per diversi mesi. Oggi la situazione è radicalmente cambiata e ci sono molte soluzioni discrete. D’altra parte, l’apparecchio fisso è anche molto efficace nella sua azione di riallineamento dei denti storti e spesso consente di raggiungere il risultato in tempi rapidi. Ecco perché vale la pena saperne di più.

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Apparecchio fisso: caratteristiche e tipologie

L’ortodonzia fissa si avvale di diverse tipologie di apparecchi. La scelta di uno piuttosto che di un altro dipende dalla situazione che deve essere corretta (malocclusione, denti storti, palato stretto, eccetera), valutata da un professionista, e dalle esigenze del paziente. Ad accomunarli, però, è il principio su cui si fonda il loro funzionamento: esercitare una forza continua e costante sui denti, che ne consenta il riallineamento e il riposizionamento. Gli elementi costitutivi di un apparecchio fisso sono 3:

  • i bracket: placchette in metallo o ceramica che vengono applicate sulla superficie del dente utilizzando un’apposita resina;
  • l’arco ortodontico: un filo di collegamento tra i diversi bracket, che attraversa le arcate dentali;
  • gli elastici (con i relativi ganci): che consentono di ottenere lo spostamento dei singoli denti.

Gli elementi vengono posizionati all’inizio del programma ortodontico (durante la fase detta di bandaggio) e poi controllati e regolati periodicamente, ogni 6-8 settimane.

Apparecchio fisso tradizionale

L’apparecchio fisso tradizionale è quello che ci viene subito in mente quando pensiamo all’ortodonzia: placchette e filo in metallo, applicato su una o su entrambe le arcate dentali, molto visibile (anche troppo, secondo la maggior parte delle persone).

Apparecchio fisso “trasparente”

L’evoluzione “trasparente” dell’apparecchio fisso è strutturalmente identica all’originale ma ha un minore impatto estetico. Dove sta la differenza? Nei materiali utilizzati. Le placchette, infatti, vengono realizzate in ceramica o comunque in modo da essere di un colore quanto più simile possibile ai denti. Stesso discorso per il filo di collegamento, il cui metallo viene rivestito per stemperarne il grigio.

Apparecchio fisso colorato per bambini (e non solo)

Con i bambini è spesso utilizzata con successo la versione colorata del tradizionale apparecchio fisso. Anche in questo caso, la differenza la fa solamente il rivestimento dei bracket e dell’arco ortodontico. L’effetto divertente è assicurato e può piacere pure agli adulti.

Apparecchio linguale

Il miglior risultato estetico, però, è garantito dall’apparecchio fisso interno, meglio conosciuto come apparecchio linguale (perché sta dalla parte della lingua). Ciò che lo rende molto meno visibile degli altri, infatti, è il suo essere posizionato sulla facciata interna dei denti, invece che su quella esterna. Ci sono i bracket, c’è il filo, ma tutto è più nascosto. Anzi, nelle versione più evolute, è anche senza attacchi.

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L’espansore palatale

Nella categoria degli apparecchi di ortodonzia fissa rientra anche l’espansore palatale. Si tratta di uno strumento particolare, che si applica sul palato stretto e ha la funzione di allargarlo, creando spazio nelle arcate dentali. Per forma e funzione, quindi, è molto diverso dagli apparecchi visti finora.

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Vantaggi e svantaggi dell’ortodonzia fissa

Meglio l’ortodonzia fissa o quella mobile? La risposta, in realtà, non può e non deve essere data in modo assoluto e, soprattutto, deve essere legata esclusivamente a motivazioni professionali. Quale delle due soluzioni è più utili per risolvere il problema del paziente? Quale viene meglio incontro alle sue necessità? Ecco i veri elementi da utilizzare per prendere una decisione, valutando pro e contro delle diverse opzioni in campo.

Ma quali sono vantaggi e svantaggi dell’apparecchio fisso? Tra i benefici, bisogna senza dubbio inserire l’efficacia. Con questa metodologia possono essere raggiunti ottimi risultati in tempi piuttosto contenuti. Tra l’altro, l’azione dell’ortodonzia fissa è indipendente dalla “buona volontà” di chi porta l’apparecchio, perché non gli è richiesto di metterlo e toglierlo. Gli svantaggi, invece, sono essenzialmente legati all’estetica e alla pulizia dei denti, che l’apparecchio rende più difficoltosa. Mantenere una buona igiene orale durante una cura ortodontica è fondamentale, perché altrimenti si mette a rischio la salute della bocca. Un altro effetto collaterale può essere legato alla sensazione di dolore, che si acuisce soprattutto nei giorni che seguono le visite di regolazione dell’apparecchio. Si tratta di un dolore assolutamente naturale, segno che la cura sta dando i suoi frutti e i denti stanno modificando, un po’ alla volta, la loro posizione.

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