L’apparecchio mobile, come funziona e come va portato

L’apparecchio mobile è una soluzione di ortodonzia molto comune ed efficace, sia per adulti che per bambini. Ne esistono tre tipologie, distinte per principio di funzionamento, che consentono di intervenire su diversi difetti: denti storti, palato stretto, diastema. Con l’apparecchio mobile, però, è fondamentale seguire corrette regole di gestione: portarlo per almeno 14 ore e pulirlo bene e frequentemente.

L’ortodonzia, per raggiungere il suo scopo ultimo, cioè raddrizzare i denti e risolvere le malocclusioni, si avvale di diversi strumenti, comunemente conosciuti come apparecchi per denti. I più diffusi, si raccolgono in due grandi categorie: gli apparecchi fissi e gli apparecchi mobili. In questo articolo, viene approfondito proprio questo secondo gruppo, formato da una pluralità di soluzioni ortodontiche, tutte accomunate dall’essere rimovibili (quindi non devono essere tenuti in bocca continuativamente). Gli apparecchi mobili hanno un’ottima efficacia e risultano molto più comodi di quelli fissi. Sono molto utilizzati sia nei bambini, in programmi di ortodonzia intercettiva, sia negli adulti, per minimizzare l’impatto estetico.

Come funziona l’apparecchio mobile per denti: le tre differenti tipologie

Dal punto di vista del loro funzionamento, gli apparecchi dentali mobili si dividono in tre categorie, che possono avere differenti campi di applicazione:

Gli apparecchi meccanici: raddrizzare denti storti

Gli apparecchi di tipo meccanico, applicati solitamente agli adulti, utilizzano la forza di elementi come viti, molle ed archi per ottenere il riallineamento di denti storti. Non incidono, quindi, sullo sviluppo delle ossa della mandibola, ma intervengono direttamente sulla dentatura, forzandone il riposizionamento. In questo modo, si possono correggere diversi difetti, come denti ruotati, sporgenti o troppo distanti tra loro (diastema)

Gli apparecchi funzionali: allargare il palato e correggere le malocclusioni

Gli apparecchi di tipo funzionale, invece, sono utilizzati prevalentemente sui bambini in età evolutiva, perché hanno lo scopo di indirizzare lo sviluppo della mandibola nella fase di crescita. In questo modo, correggono alla radice o addirittura prevengono sul nascere i problemi di malocclusioni dentali. Rientrano in questa categoria, tutti quegli apparecchi mobili usati per allargare il palato stretto e risolvere i casi di affollamento dentale.

Gli apparecchi di contenzione (o di mantenimento)

Infine, gli apparecchi di contenzione sono quelli che si applicano al termine del trattamento ortodontico, quando è necessario operare in chiave di mantenimento dei risultati raggiunti. Infatti, l’azione naturale della dentatura (masticazione, digrignamento e simili) potrebbe portare ad una regressione della situazione. Un’ipotesi assolutamente frustrante e da scongiurare.

Un caso particolare: l’apparecchio mobile per adulti trasparente

Una menzione a parte, la merita il cosiddetto apparecchio trasparente (che qualcuno, erroneamente, definisce anche invisibile). Si tratta di un apparecchio mobile molto utilizzato negli adulti, perché consente di minimizzare l’impatto estetico e rendere meno imbarazzante il trattamento ortodontico.

Leggi di più sull’ortodonzia trasparente

Come si usa l’apparecchio mobile e quanto tempo va portato

La mobilità è ciò che rende questo tipo di apparecchi sicuramente più amati di quelli fissi. Spesso, però, la facilità con cui è possibile toglierli e metterli, sfocia in un loro scarso utilizzo, che li rende vani. Per ottenere i risultati attesi, infatti, un apparecchio rimovibile dovrebbe essere portato per almeno 14-18 ore al giorno. In pratica, andrebbe tolto solo per mangiare, per pulirlo e in concomitanza con particolari attività che ne sconsigliano la presenza in bocca, come fare sport. Fanno parzialmente eccezione gli apparecchi di contenimento che, su indicazione dell’odontoiatra, possono essere indossati anche solo di notte.

Rispettare con attenzione queste indicazioni, tra l’altro, permette anche di accorciare (o almeno di non dilatare) i tempi della cura ortodontica, che, nel caso dei sistemi mobili, sono mediamente di due anni.

La pulizia dell’apparecchio dentale mobile

Un tema fondamentale, quando si parla di apparecchi mobili per denti, è senza dubbio quello della loro pulizia. È importantissimo, infatti, mantenerli sempre disinfettati, visto che il loro posto è in bocca. Ecco tre semplici consigli:

  • ogni volta che ci si toglie l’apparecchio, anche per pochissimo tempo, questo va passato sotto l’acqua e lasciato ad asciugare nella sua scatola;
  • va pulito con spazzolino e dentifricio più volte al giorno;
  • almeno una volta a settimana, è necessaria una disinfezione più approfondita, immergendolo in un bicchiere d’acqua in cui è stata sciolta un’apposita pasticca di igienizzante specifico.

Prenota una visita ortodontica a Roma o Milano