Denti mancanti: le possibili soluzioni
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Denti mancanti: le possibili soluzioni
Un dente mancante non è un problema solamente estetico, può causare diverse problematiche anche al funzionamento dell’apparato dentale. Per fortuna, però, ci sono diverse soluzioni. Le più comuni sono quelle offerte dalla tecnica delle protesi fisse, il famoso “ponte”, e dall’implantologia. Vediamo insieme le caratteristiche principali di queste soluzioni.
Denti mancanti, un problema non solamente estetico
Una caduta dalla bicicletta, una carie trascurata o altri tipi di patologie: sono diverse le cause che possono portare a perdere un dente. Uno o più denti mancanti, infatti, sono un’eventualità tutt’altro che rara nel corso della vita.
Bisogna considerare, prima di tutto, che la perdita di un dente, oltre a rovinare la bellezza di un sorriso, comporta anche problemi nel funzionamento dell’apparato dentale. La masticazione, per esempio, è fortemente compromessa. Questo, al di là del fastidio quando si mangia, può portare a problematiche per tutta l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), ovvero all’insieme dei muscoli masticatori, trasformandosi così in un problema anche dal punto di vista della salute.
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Un dente mancante, insomma, è una questione estetica, ma non solo. Per fortuna, però, ci sono diverse soluzioni. Comunque, prima di illustrare le possibili soluzioni ai denti mancanti, è utile chiarire che, nel caso in cui si è perso un dente per un trauma e si è riusciti a recuperarlo, non bisogna assolutamente gettarlo via. Occorre invece conservarlo in un barattolino, magari con un po’ di saliva e di sale, e recarsi immediatamente dal dentista. Prima che passi troppo tempo, infatti, sarà possibile probabilmente reimpiantare il dente, reinserendolo correttamente all’interno dei tessuti.
Come risolvere il problema dei denti mancanti
Alla luce di quanto detto, appare evidente che la mancanza di un dente vada risolta quanto prima. Le soluzioni che un odontoiatra può applicare sono essenzialmente due: il ponte e l’impianto. Vediamole nel dettaglio.
Il ponte, una soluzione senza chirurgia
Quando la causa non è un evento traumatico ma una patologia, o in ogni caso non si può recuperare il dente caduto, allora la situazione cambia radicalmente. Molto spesso, l’origine del problema deriva dalla parodontite, ossia dal danneggiamento del parodonto, il tessuto che sta attorno al dente e che lo sostiene. In questi casi, la soluzione più economica è l’applicazione del ponte.
La terapia del ponte consiste essenzialmente nell’impiantazione di tre capsule. Due capsule vuote vengono messe sopra ai denti adiacenti per fissare e dare una base alla capsula piena, che invece occupa lo spazio vuoto e sostituisce così il dente mancante. Questo significa che i denti adiacenti a quello mancante dovranno perciò essere prima limati, per consentire la sistemazione delle due capsule laterali che serviranno appunto a sostenere quella centrale.
Il vantaggio dell’utilizzo del ponte è sicuramente l’economicità del trattamento, ma soprattutto che non richiede un intervento chirurgico. Per questo può essere la scelta migliore per pazienti cui lo stato di salute non permette di intervenire chirurgicamente.
Tuttavia, va anche notato che quest’opzione ha due importanti limiti:
- È invasiva perché richiede la limatura dei denti adiacenti a quello mancante. Questo vuol dire che per risolvere il problema di un dente mancante si deve obbligatoriamente intervenire su altri due elementi, anche se sono sani e in ottima condizione. Dopo l’utilizzo del ponte, i denti adiacenti diventano sicuramente più esposti all’insorgere di carie e ad altre infezioni gengivali. Per questo è necessaria un’attenzione e una cura specifica.
- C’è la possibilità che l’osso al di sotto del dente mancante si ritiri progressivamente. Questo perché, una volta impiantato il ponte, anche se il problema estetico sarà risolto, l’osso non troverà più una radice da sostenere. Di conseguenza potrebbe appunto ritirarsi piano piano, creando così problemi anche ad altre parti della bocca.
Il ponte è la più comune delle protesi fisse. Ci sono anche tecniche di protesi mobili che possono essere utilizzate per sostituire più denti o anche un’intera arcata dentaria.
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L’impianto, una soluzione meno invasiva
Un’altra opzione, sicuramente meno invasiva del ponte, è quella dell’impianto. Si tratta di una vera e propria vite, sopra la quale viene posizionata una corona per sostituire il dente mancante. Quest’opzione terapeutica è meno invasiva perché non richiede alcuna operazione sui denti adiacenti a quello mancante. Proprio per questa caratteristica, l’impianto è considerata un’alternativa molto efficace.
Certo, bisogna prima verificare che il supporto osseo sia in condizioni ottimali. Inoltre, il paziente deve essere disposto a mantenere un’adeguata igiene orale dopo l’intervento. Nel caso in cui ci siano queste condizioni, oggi grazie allo sviluppo delle ultime tecnologie l’impianto si realizza comunque in poche sedute e garantisce ottimi risultati anche a lungo termine.
In sintesi, l’implantologia, che consiste appunto nella sistemazione di una radice artificiale a base di una corona sostitutiva del dente mancante, è una molto usata perché permette di ottenere un risultato migliore sia a livello estetico che funzionale. Questa tecnica può essere utilizzata anche per sostituire più denti mancanti.
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