Contenzione dei denti, l’apparecchio per quando si toglie l’apparecchio

L’apparecchio di contenzione (o retainer) è fondamentale per evitare la recidiva ortodontica e mantenere i risultati raggiunti con l’ortodonzia. Generalmente consiste in un apparecchio mobile (ma esistono anche soluzioni fisse) che va portato per alcune ora (sempre meno, man mano che passa il tempo) e impedisce ai denti di ritornare in posizione scorretta.

Raddrizzare i denti per sfoggiare un sorriso perfetto può essere un percorso molto lungo. La durata di un trattamento di ortodonzia, infatti, dipende dalla situazione di partenza e dal tipo di risultato che si vuole raggiungere. Di sicuro, però, è un processo che richiede tempo, pazienza e denaro. Ecco perché, una volta raggiunti gli obiettivi desiderati, è fondamentale agire per mantenerli e non sprecare lo sforzo fatto. L’apparecchio di contenzione serve proprio questo.

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Premessa: cos’è la recidiva ortodontica

A questo punto, però, per comprendere bene la funzione dell’apparecchio di contenzione, è necessaria una breve premessa che spieghi cosa si intende con il concetto di recidiva ortodontica. Il fenomeno è piuttosto semplice: si tratta di una regressione a cui i denti possono andare incontro una volta tolto l’apparecchio ortodontico (fisso o mobile). I tessuti che circondano la dentatura, infatti, possiedono una sorta di “memoria” che li spinge a recuperare la posizione originaria (quella scorretta). Per evitare che questo accada, bisogna dare ai denti il tempo di consolidarsi nella nuova posizione, fornendogli un supporto, rappresentato proprio dall’apparecchio di contenzione. Questo significa che il retainer deve essere portato per un periodo limitato (come vedremo meglio più avanti), il necessario per superare la fase della possibile recidiva ortodontica e “fissare” il nuovo sorriso.

Come è fatto e come funziona un apparecchio di contenzione

Esistono tre tipologie di apparecchi di contenzione:

  • apparecchi mobili a mascherina: si presentano come una mascherina trasparente da posizionare sull’arcata dentale interessata;
  • apparecchi mobili palatali: sono costituiti da una placca che aderisce al palato e da un filo che le gira intorno, sostenendo i denti;
  • apparecchi fissi: applicati lungo il profilo interno dell’arcata dentale, risultano non visibili dall’esterno.

La scelta di una soluzione piuttosto che di un’altra è affidata al dentista, sulla base di valutazioni tecniche e delle necessità specifiche. Ovviamente, gli apparecchi di contenzione mobili richiedono una maggior collaborazione da parte del paziente, che deve ricordarsi di indossarlo per un numero sufficiente di ore al giorno.

Denti dritti con le faccette

Quanto dura la contenzione denti e quante ore va portato l’apparecchio?

Quella della durata del percorso di contenzione è proprio una delle questioni centrali. Di getto, la risposta migliore sarebbe “dipende”, perché i fattori che influenzano la scelta sono diversi. In linea di massima, però, la contenzione può durare anche un paio di anni.

Nel caso di apparecchi mobili, poi, si pone anche il tema del numero minimo di ore in cui vanno indossati per produrre effetto, che diminuiscono nel corso del tempo. è possibile individuare tre fasi:

  • prima fase: nella settimana immediatamente successiva alla fine dell’ortodonzia, l’apparecchio di contenzione va portato sempre, ad esclusione del tempo necessario per mangiare;
  • seconda fase: dalla seconda settimana e per i primi due o tre mesi, è necessario portarlo per almeno 14 ore (la notte, più alcune ore del giorno);
  • terza fase: dal terzo mese in poi, è sufficiente indossarlo solo la notte.

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Quanto costa un apparecchio retainer?

Il costo di un percorso di ortodonzia, compresa anche la contenzione finale, non può mai essere determinato a priori. I dentisti, se veri professionisti, sanno bene che la situazione di partenza influenza sia il tempo necessario sia gli strumenti che serve mettere in campo. Tutte variabile che incidono sul costo finale. Ecco perché il prezzo di un apparecchio di contenzione non può essere definito prima di una corretta pianificazione dell’intero percorso di cura.

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