Le apnee notturne e il collegamento con malocclusioni e bruxismo

La sindrome delle apnee notturne (OSAS) è un disturbo del sonno che spesso si associa al bruxismo e può trovare una delle sue concause nelle malocclusioni dentali. Bite notturno e apparecchi ad avanzamento mandibolare costituiscono le possibili soluzioni, per recuperare qualità del riposo e quindi della vita.

Respirare è un gesto naturale, che consideriamo praticamente ovvio e scontato. Eppure, è molto meno “semplice” di quello che sembra. Molte persone, infatti, respirano male e non lo sanno. Altrettante, invece, manifestano problemi di respirazione durante il sonno, come il russamento o le ancora più gravi apnee notturne. Ma cosa c’entrano i denti con i disturbi della respirazione? Molto più di quanto si pensi. La bocca, infatti, svolge un ruolo fondamentale quando si respira e la posizione di denti e mandibola è a sua volta cruciale per determinare il corretto afflusso di aria. Non a caso, nel 25% di coloro che soffrono di apnee notturne si osserva anche la presenza di bruxismo, cioè digrignamento dei denti. In questo articolo proveremo a capire meglio questo legame, partendo dalla descrizione della sindrome delle apnee notturne.

Cosa sono le apnee notturne

Il nome medico corretto delle apnee notturne è sindrome delle apnee ostruttive del sonno (abbreviato con la sigla OSAS). Si tratta di una patologia cronica, che consiste in frequenti interruzioni della respirazione durante il sonno. Tali interruzioni durano meno di 10 secondi e solitamente portano al momentaneo risveglio di chi ne soffre. Un risveglio di brevissima durata, che non si ricorda la mattina seguente, ma che interrompe comunque il flusso del riposo. Tutto è dovuto al restringimento delle vie aeree superiori.

Apparentemente quello delle apnee notturne potrebbe sembrare un disturbo banale, invece impatta molto negativamente sulla qualità della vita. Chi ne soffre, infatti, è spesso stanco, colpito da sonnolenza durante il giorno e da forti emicranie dovute alla mancanza di riposo. Inoltre, è stata accertata una maggiore incidenza delle malattie cardiovascolari nei pazienti colpiti da OSAS.

La connessione tra apnee notturne e denti

Le cause della sindrome delle apnee ostruttive del sonno possono essere diverse. In molti casi, i fattori di rischio coesistono. Al primo posto vanno messi sovrappeso e obesità. Una forte incidenza la hanno anche il consumo frequente di alcolici e il fumo, così come l’uso di farmaci per favorire il sonno e il rilassamento.

Anche denti e mandibola, però, possono svolgere un ruolo. In caso di malocclusioni dentali, infatti, le vie aeree possono risultare ostruite e ostacolare la respirazione. È quello che accade, ad esempio, nei casi di scarso sviluppo mandibolare o di palato contratto. Questo spiega anche la correlazione tra OSAS e bruxismo, osservata scientificamente in almeno 1 caso su 4. In caso di ostruzione del respiro, infatti, digrignare i denti è la risposta (sbagliata ma automatica) con cui il corpo cerca di porre rimedio, spostando in avanti la mandibola e permettendo un maggior afflusso di aria.

Le soluzioni odontoiatriche: bite e apparecchi ad avanzamento mandibolare

A questo punto è lecito chiedersi cosa può fare il dentista per contribuire all’eliminazione di bruxismo e apnee notturne. Le soluzioni odontoiatriche possono essere due.

La prima è il bite notturno, che interviene specificatamente sul bruxismo ma che, in generale, provoca una liberazione delle vie respiratorie. Si rivela molto utile nei casi meno gravi, in cui i problemi di malocclusione sono limitati.

Leggi anche: Il bite anti-russamento

L’altra opzione, più specifica per questo tipo di sindrome, è rappresentata dai MAD, cioè gli apparecchi di avanzamento della mandibola. Strutturalmente, la somiglianza con i bite è forte. Anche in questo caso, infatti, si tratta di placche che vengono applicate sulle arcate dentali. Il loro compito specifico, però, è quello di favorire lo scivolamento in avanti della mandibola e di impedire la caduta all’indietro della lingua.

Leggi anche: Gli apparecchi funzionali