Scovolino interdentale: una guida in 6 domande per conoscerlo e usarlo al meglio

Lo scovolino è simile a uno spazzolino ma di piccole dimensioni, si usa per pulire le tasche gengivali e le fessure interdentali di media grandezza. Non sostituisce l’uso dello spazzolino e del filo interdentale, ma li supporta nell’igiene orale, contribuendo così a rimuovere placca e batteri, i principali nemici del benessere dei denti. Saperlo usare al meglio, però. È fondamentale per ottenere i risultati sperati. E bisogna anche cambiarlo con regolarità. Vediamo tutto nel dettaglio in questa breve guida.

L’igiene orale è fondamentale per mantenere non solo un sorriso smagliante, ma anche per garantire la salute generale del nostro organismo. Un’adeguata pulizia dei denti e delle gengive aiuta a prevenire malattie comuni come la carie e la gengivite, che possono evolvere in condizioni più gravi se trascurate, come la parodontite. Nonostante l’uso regolare dello spazzolino manuale o elettrico e del dentifricio rappresenti la base della pulizia quotidiana, non sempre è sufficiente per rimuovere efficacemente i residui di cibo e la placca che si accumulano negli spazi interdentali. Qui entra in gioco lo scovolino dentale, un alleato prezioso per raggiungere quei punti difficilmente accessibili con il solo spazzolino.

In questo articolo esploreremo in dettaglio l’importanza dello scovolino dentale, le modalità corrette di utilizzo e i benefici che apporta alla nostra salute orale. Inoltre, forniremo consigli pratici per integrare efficacemente questo strumento nella routine quotidiana, garantendo così una bocca sana e un sorriso splendente.

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Che cos’è lo scovolino per denti?

Lo scovolino dentale è progettato per la pulizia efficace degli spazi interdentali e presenta una struttura specifica che lo rende particolarmente adatto a questa funzione. Vediamo nel dettaglio le sue componenti principali

  • Le setole dello scovolino sono generalmente realizzate in materiale sintetico, come il nylon. Sono disposte in modo radiale attorno a un’anima centrale e possono variare in spessore e lunghezza per adattarsi agli spazi interdentali di diverse dimensioni. Le setole sono morbide per evitare di irritare le gengive ma sufficientemente rigide per rimuovere efficacemente placca e residui di cibo.
  • Al centro dello scovolino c’è un filo metallico, solitamente realizzato in acciaio inossidabile, che conferisce struttura e flessibilità. Questo filo permette di piegare lo scovolino per raggiungere facilmente gli spazi tra i denti, anche quelli più difficili da raggiungere. L’anima metallica è rivestita per proteggere i denti e le gengive da eventuali danni o irritazioni.
  • Lo scovolino è poi dotato di un manico ergonomico che facilita l’impugnatura e l’utilizzo. Il manico può essere di diverse lunghezze e forme, a seconda del design specifico del prodotto. Alcuni scovolini hanno manici allungati per una migliore presa, mentre altri possono avere impugnature più compatte per maggiore controllo.
  • Infine, alcuni scovolini dentali sono equipaggiati con tappi protettivi che coprono le setole quando lo scovolino non è in uso. Questi tappi aiutano a mantenere pulito lo scovolino e a proteggerlo dai batteri.

In commercio, si possono trovare scovolini di diverse dimensioni e forme, che si adattano ai vari spazi interdentali. Esistono scovolini con setole molto fini per gli spazi più stretti e con setole più larghe per quelli più ampi. Inoltre, alcuni modelli sono progettati con setole di forma conica, ideali per rimuovere la placca dai bordi gengivali oltre che dagli spazi tra i denti.

A cosa serve lo scovolino?

È bene precisare subito che lo scovolino non sostituisce l’azione degli strumenti tradizionali, ma la supporta con una funzionalità complementare. Lo spazzolino è pensato e costruito per una pulizia generale di denti e lingua; il filo interdentale invece serve principalmente per arrivare nelle piccole fessure interdentali e nei bordi gengivali. La testa di piccole dimensioni dello scovolino è pensata quindi appositamente per arrivare dove non agiscono gli altri strumenti. Soprattutto le tasche gengivali e le fessure di medie dimensioni.

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Come si usa lo scovolino interdentale?

Utilizzare correttamente lo scovolino è piuttosto semplice. Fondamentalmente, bisogna fare attenzione soprattutto ad agire delicatamente in prossimità delle gengive, questo per evitare di provocare eventuali traumi.

Il movimento orizzontale è simile a quello del filo interdentale, avanti e indietro tra le fessure interdentali per rimuovere frammenti di cibo e prevenire la formazione di batteri. Per quanto riguarda il movimento in verticale, nell’arcata superiore è consigliato sospingere lo scovolino dall’alto verso il basso, mentre in quella inferiore il movimento in cui imprimere forza è il contrario, dal basso verso l’alto. Questo ovviamente per evitare – come accennato in precedenza- eventuali lesioni alle gengive. Sempre per questo motivo, tantissimi esperti consigliano di eseguire un solo movimento. Fuori e dentro, in alto e in basso, una sola volta è infatti sufficiente per lasciare pulita la fessura interdentale.

Bisogna chiarire inoltre che ogni sorriso è diverso dagli altri. Di conseguenza, anche l’utilizzo perfetto di uno strumento come lo scovolino varia a seconda della dentatura di ogni persona. Un dentista, per esempio, può consigliare con precisione quali sono le fessure e le tasche gengivali per cui è necessario utilizzarlo.

Per quanto riguarda la frequenza, invece, si consiglia l’utilizzo una volta al giorno, come il filo interdentale, preferibilmente la sera prima di andare a dormire per lasciare la bocca totalmente pulita. Se usato quotidianamente, solitamente lo scovolino non dura più di 15 giorni. Infatti, quando le setole cominciano ad aprirsi e a perdere l’elasticità, occorre cambiare la testina (se intercambiabile) per evitare di causare problemi alle gengive.

Ogni quanto va cambiato lo scovolino? È usa e getta?

Lo scovolino dentale non è generalmente usa e getta e ha una durata variabile che dipende dall’uso e dalla qualità del prodotto. Tuttavia, per garantire una pulizia efficace e mantenere una buona igiene, è consigliabile cambiarlo con una certa frequenza. Ad esempio, se utilizzato quotidianamente, lo scovolino dovrebbe essere cambiato circa ogni 1-2 settimane. L’uso regolare, infatti, tende a usurare le setole e l’anima metallica, riducendo l’efficacia della pulizia. È importante, quindi, controllare regolarmente lo stato delle setole. Se si nota che sono piegate, usurate o deformate, è il momento di sostituire lo scovolino. Setole danneggiate, infatti, possono non pulire efficacemente e rischiano di irritare le gengive.

Come prendersi cura dello scovolino dentale

Per prolungare la vita dello scovolino dentale e mantenerlo pulito è opportuno:

  • risciacquarlo bene dopo ogni uso sotto acqua corrente;
  • lasciarlo asciugare all’aria aperta, prima di riporlo in contenitori chiusi che potrebbero favorire la crescita di batteri;
  • utilizzare il copri-setole assicurandosi che sia pulito e asciutto.

Quando non è utile usare lo scovolino?

Lo scovolino è quindi effettivamente uno strumento molto utile per l’igiene orale. In alcuni casi, però, il suo utilizzo è fortemente sconsigliato perché potrebbe causare diversi tipi di problemi. Nel caso in cui si è appena estratto un dente, per esempio, è controindicato passare lo scovolino in prossimità del punto dell’operazione, perché le gengive potrebbero essere ancora gonfie e traumatizzate.

Inoltre, anche nelle fessure interdentali che sono particolarmente strette, passare lo scovolino potrebbe non solo essere inutile, ma anche dannoso. Infatti, se le setole non passano con facilità tra i denti ma trovano resistenza, a lungo andare questo indebolisce la dentatura e le gengive. È sempre consigliato perciò un parere del dentista sul giusto utilizzo dello scovolino.