L’importanza del fluoro per i denti 

Aiuta a prevenire le carie e contribuisce a rinforzare lo smalto dentale: queste sono le due principali funzioni benefiche che svolge il fluoro per il benessere dei denti. Tuttavia, è importante sapere che l’iperassunzione può favorire l’insorgere della fluorosi, una patologia comune che ha ricadute sull’aspetto estetico della dentatura, ma non solo.

Il fluoro, un elemento fondamentale per il benessere della bocca

Il fluoro è un importante alleato per garantire la nostra igiene orale e per il benessere dei nostri denti. Le sue funzioni benefiche sono principalmente due:

La sua presenza nella composizione di quasi tutti i dentifrici serve proprio ad aumentare la capacità di resistenza dello smalto dentale. Poiché favorisce e accelera il processo di remineralizzazione, infatti, il fluoro consente di contrastare lo sfaldamento delle pareti dentali causato dagli acidi contenuti nella placca batterica.

Ovviamente, il fluoro è presente anche nell’acqua e in diversi alimenti, come il pesce, i cereali, la birra, gli spinaci. In ogni caso, l’alimentazione quotidiana, pur rappresentando quindi un’ottima fonte di fluoro, spesso non basta a coprire il fabbisogno costante. Perciò, l’elemento viene inserito nella pasta dentifricia come rinforzo. In questo senso, alcuni studi medici specialistici hanno stimato che l’utilizzo quotidiano e adeguato di dentifrici contenenti fluoro permettono una diminuzione del rischio di carie del 33% circa.

Fluoro sì, ma nelle giuste quantità 

Per le sue proprietà remineralizzanti, il fluoro è quindi un ingrediente che non dovrebbe mai mancare e che svolge una funzione fondamentale sia da un punto di vista antibatterico che di conservazione e tutela dello smalto dentale. Tuttavia, così come è oramai riconosciuta universalmente la sua efficacia protettiva, allo stesso modo è accertato che un iperdosaggio di fluoro può portare a delle serie controindicazioni ed effetti collaterali.

Secondo quanto stabilito dalla normativa dell’Unione Europea, nei dentifrici per adulti, la concentrazione massima di fluoro è quindi considerata attorno ai 1500 ppm (parti per milione). Bisogna considerare infatti che l’intervallo tra i 1000 e i 1500 ppm non solo è sicuro, ma anche sufficiente ed efficace per garantire il corretto fabbisogno.  Il limite scende invece attorno ai 500-600 ppm per i dentifrici di bambini tra i sei mesi e i sei anni d’età.

Per evitare i problemi dovuti all’eccessivo dosaggio di fluoro, inoltre, i dentisti spesso sconsigliano anche l’assunzione di fluoro sotto forma di gocce o compresse, che in passato veniva indicata, soprattutto in età pediatrica non solo per prevenire le carie, ma anche per rafforzare le ossa in generale.

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La fluorosi e i rischi legati all’eccesso di fluoro

La carenza di fluoro nell’alimentazione quotidiana deve essere coperta senza quindi eccedere nelle quantità. L’iperassunzione cronica comporta infatti una concentrazione troppo elevata nelle ossa che può portare, tra le altre cose, all’aumento del rischio di fratture.

La patologia legata all’iperdosaggio di fluoro viene chiamata fluorosi. Nei denti, i sintomi della fluorosi si manifestano con macchie bianche sullo smalto, che se vengono sottovalutate o addirittura trascurate possono ingiallirsi alterando sensibilmente l’aspetto estetico della dentatura. Inoltre, se non si interviene sull’ipomineralizzazione dei denti, riducendo prontamente e tempestivamente la quantità di fluoro assunta quotidianamente, gli effetti possono ricadere anche sulla stabilità dei denti. Come accennato in precedenza, infatti, un dente con una concentrazione di fluoro superiore a quella indicata può andare incontro al rischio di fratture. Come tutte le ossa, infatti, quando ha una struttura eccessivamente rigida, anche l’elemento dentale si trova ad avere inevitabilmente un carico di rottura più basso. In presenza di sintomi da fluorosi, quindi, è sempre consigliato recarsi dal dentista per sottoporsi a un controllo professionale.

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