Recesso gengivale, come rimediare a gengive ritirate
Le gengive ritirate sono brutte da vedere e causa di forti fastidi. Ecco perché è fondamentale prevenire l’insorgere di una recessione gengivale e, quando questa si palesa, intervenire tempestivamente, magari in modo chirurgico. È importante, quindi, conoscere le cause e i sintomi della retrazione.
Se le gengive si ritirano, lasciano scoperte porzioni di dente che non sarebbero altrimenti visibili. Il risultato è fastidioso da un punto di vista estetico ma soprattutto dà vita a diversi disturbi: sensibilità dentale, sanguinamento, dolore diffuso. Questo è il motivo per cui la recessione gengivale è un nemico che va conosciuto e combattuto.
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Cos’è la recessione gengivale e come si manifesta
La recessione gengivale è un problema tanto fastidioso quanto semplice da individuare. Si tratta, infatti, di un vero e proprio “accorciamento” delle gengive, rispetto alla loro ampiezza naturale. Per cause che possono essere diverse (e che tra poco analizzeremo), le gengive possono subire una regressione, ritirandosi verso la radice del dente, e lasciando scoperta la parte inferiore dello stesso.
Imparare a prendersi cura delle gengive
Così descritta, la recessione gengivale potrebbe sembrare solo un problema estetico ma non è affatto così. Al ritiro, infatti, si associano disturbi ai denti anche piuttosto seri, come accresciuta sensibilità, infiammazioni, piorrea. Ecco perché, quando si nota qualcosa che non va nelle gengive, non bisogna temporeggiare.
I sintomi
Per riconoscere la recessione gengivale ci si può affidare a diversi sintomi:
- Denti all’apparenza più lunghi;
- Spazi interdentali più ampi;
- Sensibilità dentale;
- Arrossamento e sanguinamento delle gengive;
- Dolore diffuso.
Le possibili cause di gengive ritirate
Come detto, all’insorgere di almeno uno di questi campanelli di allarme, è bene recarsi tempestivamente dal proprio dentista di fiducia, per capire se davvero si è di fronte a un caso di gengive in recessione. Spetterà all’odontoiatra, una volta confermata l’esistenza del problema, indagare le possibili cause.
Molto spesso, la responsabilità è della cattiva igiene orale. Questo conferma una volta di più (se mai ce ne fosse bisogno), l’importanza di lavare sempre i denti, per evitare l’accumulo di placca e tartaro. Questo significa anche scegliere i prodotti giusti (spazzolino, dentifricio e filo interdentale) e usarli bene. Uno spazzolamento troppo energico, infatti, può danneggiare le gengive.
Anche il fumo può essere causa di recesso gengivale, così come il bruxismo (l’abitudine di digrignare i denti) e alcuni disturbi alimentari. Così come bisogna prestare attenzione ai piercing su labbra e lingua.
Infine, ci sono alcune patologie specifiche che possono causare il ritiro:
Cosa fare per evitare o curare la retrazione delle gengive
Capire l’origine della recessione gengivale è necessario anche e soprattutto per approntare la reazione più corretta. I rimedi contro questo tipo di disturbo, infatti, possono essere diversi.
La prevenzione
Prima di addentrarci nel discorso relativo alle cure per le gengive ritirate è opportuno fare un piccolo passo indietro e parlare di prevenzione. Il vecchio proverbio mai smentito, infatti, recita una chiara verità: meglio prevenire che curare.
Come si previene la recessione gengivale? L’unico metodo è la corretta igiene orale e una periodica pulizia dentale professionale. Con qualche accorgimento specifico:
- utilizzare spazzolini da denti con setolo morbide;
- utilizzare dentifrici arricchiti con fluoro (ma senza esagerare, per evitare di incappare nella fluorosi);
- evitare dentifrici e altri prodotti con azione sbiancante.
I rimedi
Se la prevenzione non basta e le gengive si ritirano ugualmente, i rimedi possibili dipendono dalla gravità della situazione.
Quando la recessione è solo all’inizio e ancora poco pronunciata, si può scegliere una risposta di tipo conservativo, cioè volta a evitare che la situazione degeneri. E qui torna in gioco l’igiene orale, che va migliorata e implementata.
Davanti a una regressione già marcata, però, non è più possibile affidarsi solo a spazzolino e dentifricio. È necessario mettere in atto una soluzione chirurgica, con un innesto di tessuto molle che, prelevando materiale gengivale da punti della bocca dove è maggiormente presente (solitamente il palato), lo “sposta” dove invece manca.
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