Succhiare il pollice, la cattiva abitudine dei bambini che ne danneggia i denti

Succhiarsi il pollice è un’abitudine molto diffusa tra i bambini piccoli. Ci sono diverse ragioni che portano il neonato a mettersi il dito in bocca, visto che la suzione rappresenta un istinto naturale nei primi mesi di vita. Purtroppo, però, succhiarsi il pollice può avere conseguenze negative sullo sviluppo della bocca e dei denti, soprattutto se si protrae per molto tempo. Se non si riesce a intervenire subito su questa brutta abitudine, il rischio è di dover fare poi ricorso all’ortodonzia.

Succhiare, per un neonato, è un gesto assolutamente istintivo e naturale. Succhia il seno materno per trarne il latte; succhia la tettarella del biberon per lo stesso motivo; succhia il ciuccio, per calmarsi e rilassarsi. E succhia anche il pollice, molto spesso. Addirittura, in alcuni casi la suzione del pollice inizia ancor prima della nascita, quando il feto è ancora nel grembo materno, durante l’ultima parte della gravidanza. Non a caso, mettersi il pollice in bocca è un gesto utilizzato anche dagli adulti per sottolineare un atteggiamento infantile. Agli amanti dei cartoni Disney, ad esempio, dirà qualcosa il nome di Re Giovanni, che nel film di animazione Robin Hood prende le sembianze di un leone fifone che si cuccia il dito mentre si tocca l’orecchio.

Quindi, se succhiarsi il dito, per un bambino, è naturale, verrebbe da pensare che è anche un’attività innocua, di cui i genitori non dovrebbero preoccuparsi. Invece, purtroppo, non è così. Ne sanno qualcosa la bocca e soprattutto i denti, che sono i più danneggiati da questa cattiva abitudine. Per fortuna, come si vedrà più avanti in questo articolo, esistono diversi modi per convincere i bambini a smettere di succhiarsi il pollice. L’importante è cominciare capendo perché il piccolo ha preso questo atteggiamento scorretto.

Perché i bambini si succhiano il pollice?

Le ragioni che giustificano il dito in bocca dei più piccoli sono diverse e spesso cambiano nel tempo. Ad esempio, il feto che nelle ultime settimane di gestazione si porta il pollice alla bocca lo fa perché questo gesto lo aiuta a regolarizzare il battito cardiaco e i ritmi sonno-veglia, oltre che abituarlo alla suzione dell’allattamento. Effetti benefici che si prolungano anche nelle prime settimane di vita fuori dalla pancia di mamma.

Con il passare del tempo, invece, la suzione del dito (spesso messa in atto di notte, quando si dorme) si trasforma in un calmante, in un’abitudine capace di tenere lontane le sensazioni negative, come l’ansia, la rabbia, la noia, la tristezza. Sul principale dito della mano, quindi, si scaricano tutti gli stati emotivi fastidiosi.

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Quando inizia la suzione del pollice (e quando dovrebbe interrompersi)?

Come anticipato, la suzione del pollice può iniziare addirittura prima del parto e comunque caratterizza i primi mesi di vita. Succhiarsi il pollice può essere considerato una normale abitudine del bambino per i primi sei mesi di vita e, volendo allungare la tolleranza, fino ai tre anni. Dopo questa soglia, però, se l’usanza continua, è bene che i genitori comincino a prendere le contromisure.

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Succhiarsi il pollice fa male ai denti: tutte le possibili conseguenze

Succhiarsi il pollice quando lo sviluppo dei denti è ormai avviato, infatti, è piuttosto dannoso. Le conseguenze negative del dito in bocca sulla salute orale, purtroppo, sono importanti e ormai accertate. Un bambino che non riesce ad abbandonare questa abitudine è destinato quasi sicuramente ad aver bisogno, una volta cresciuto, dell’ortodonzia. A subire gli effetti sono le arcate dentali, la lingua e anche le vie respiratorie. Non a caso, alle problematiche dentali si possono associare anche difetti nel linguaggio e nella respirazione.

Le problematiche dentali più frequentemente associate alla suzione sono:

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Come convincere un bambino a smettere di succhiarsi il pollice

A questo punto, appare chiaro che è di primaria importanza evitare che il bambino si succhi il pollice oltre una certa età. Per i genitori, però, farlo smettere può non essere semplice. Come convincerlo? La domanda non ha una risposta univoca, perché tutto dipende dalle cause che portano il bambino a comportarsi così. Se non ci sono ragioni psicologiche radicate e profonde, può rivelarsi efficace un approccio “dialogante”: quando il piccolo si porta il dito in bocca, gli si dice che non si fa, accompagnando il divieto con una spiegazione del perché gli potrebbe fare male. Altro metodo è quello di distrarlo dalla suzione proponendogli attività di lettura o di gioco.  In alcuni casi, però, dietro all’abitudine si nasconde un disagio più profondo, che quindi necessita dell’intervento di un esperto, psicologo o psicoterapeuta specializzato nei disturbi dell’infanzia.

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