Ascesso parodontale: dalle cause alla cura, tutto quello che bisogna sapere
L’ascesso parodontale è una tipologia di ascesso dentale molto dolorosa, che colpisce il parodonto. Oltre al fastidio che provoca, questa forma di ascesso va trattata tempestivamente perché può dar vita a complicanze serie. In questo approfondimento, si parla di che cos’è l’ascesso parodontale, quali sono i suoi sintomi, quali le cause e soprattutto i possibili rimedi.
Dolore, gonfiore, difficoltà a masticare. Purtroppo, chi ci è passato lo sa, avere a che fare con un ascesso dentale non è affatto un’esperienza piacevole. Affermazione quanto mai vera se ci si focalizza su una tipologia particolare di questa patologia, cioè l’ascesso parodontale (le altre due varianti sono l’ascesso gengivale e quello periapicale). In questo caso, infatti, la zona colpita dall’infezione batterica è ampia e molto sensibile; quindi, crea più problemi e necessita di un intervento medico tempestivo, per evitare spiacevoli complicazioni. Vista l’importanza del tema, però, è bene procedere con ordine, iniziando dalla definizione corretta di ascesso parodontale, per poi vederne i sintomi, le cause e i possibili rimedi.
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Cos’è l’ascesso parodontale e quanto dura
L’ascesso parodontale si chiama così perché consiste in un’infezione batterica che colpisce il parodonto, cioè la struttura portante del dente, composta da gengiva, osso alveolare, cemento radicolare e legamenti. Tale aggressione batterica porta alla formazione di una sacca di pus (a volte collocata nella tasca parodontale) che ne rappresenta la manifestazione più visibile. La presenza di batteri rende indispensabile l’intervento medico (con le modalità che si vedranno più avanti). La tempestività di tale intervento incide molto anche sulla durata dell’ascesso parodontale, che, se correttamente affrontato, ha una fase acuta di circa 2-3 giorni e un decorso complessivo di circa una settimana.
I sintomi dell’ascesso del parodonto
Come ci si accorge se nella propria bocca è in corso un ascesso parodontale? Il sintomo principale e che si manifesta per primo è il dolore. Un mal di denti che ha caratteristiche specifiche, in quanto solitamente è molto forte, incontrollabile e ha un andamento pulsante. Solo in casi molto rari si può accusare un ascesso senza dolore.
Altri sintomi sono:
- gonfiore localizzato;
- formazione di pus;
- aumentata sensibilità dentale;
- arrossamento delle gengive;
- alito pesante;
- cattivo sapore in bocca.
Se trascurato, poi, l’ascesso parodontale può anche sfociare in disturbi ulteriori, causando febbre, forti mal di testa, mal di gola e ingrossamento dei linfonodi. Per non parlare delle gravi complicazioni che possono insorgere in caso di reiterazione della mancata cura, come osteomielite, trombosi del seno cavernoso, setticemia.
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Le cause dell’ascesso parodontale
Passando ad analizzare le cause dell’ascesso parodontale non si può non sottolineare come la principale ragione scatenante sia una scasa igiene orale. Lavare poco e male i denti e non tenere sufficientemente pulita la bocca, infatti, fa proliferare placca e tartaro, dove si annidano i batteri che poi scatenano le infezioni.
Altre situazioni che possono portare alla formazione di un ascesso sono gli interventi di chirurgia dentale mal riusciti (come devitalizzazioni o estrazioni), le carie, la parodontite e la presenza di denti rotti o scheggiati e non riparati.
Infine, è bene menzionare tutta una serie di condizioni e patologie che costituiscono dei fattori di rischio, come diabete, reflusso gastroesofageo, AIDS, eccessivo consumo di alcol e di fumo, terapie di lungo periodo a base di corticosteroidi.
Cure e terapie contro l’ascesso parodontale: tutti i possibili rimedi
Come detto, di fronte ad un ascesso parodontale non si può fare altro che rivolgersi al proprio dentista di fiducia per intraprendere una cura specifica. Bisogna aver ben chiaro, infatti, che l’ascesso non passa da solo e temporeggiare significa solo esporsi a gravi rischi per la salute dentale (e non solo).
Il primo rimedio contro l’ascesso parodontale è rappresentato dalla somministrazione di antibiotici, per controllare l’infezione, e di antidolorifici, per diminuire il dolore. Entrambe queste tipologie di farmaci, però, intervengono sui sintomi, alleviandoli, ma non eliminano alla radice la causa dell’ascesso. Per quello, è necessario un intervento ad hoc, diverso a seconda di quale sia l’origine del disturbo. Ad esempio, se si tratta di una carie trascurata, bisognerà curarla con apposita otturazione. Invece, se ci si trova di fronte alla degenerazione di una malattia parodontale bisognerà procedere diversamente.
Curare l’ascesso parodontale con rimedi naturali: una pessima idea
Di sicuro, però, quello che non bisogna mai fare è affidarsi a metodi fai da te per la cura dell’ascesso, anche se sono spacciati per miracolosi segreti della nonna o miracolosi rimedi naturali. In giro si sente un po’ di tutto sul tema, da chi consiglia di “bucare” l’ascesso per far fuoriuscire il pus a chi suggerisce risciacqui con acqua e sale o acqua ossigenata. Nulla di tutto questo può essere considerato efficace. Anzi, sono tutti escamotage che fanno solo perdere tempo prezioso e espongono al rischio di complicanze.
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