Togliere i denti senza paura: 9 domande e risposte sull’estrazione dentale

Togliere un dente è una delle eventualità che incutono maggiore timore. Sono pochi, infatti, quelli che affrontano un’estrazione dentale e cuore leggero, soprattutto per timore del dolore che si potrebbe sentire, nonostante il tutto avvengo sotto anestesia locale. Come spesso accade, però, conoscere ciò che succede prima, durante e dopo l’estrazione di un dente aiuta ad esorcizzare la paura. Questa breve guida dà una risposta ai dubbi principali che assalgono chi deve togliersi un dente.

Non lo si può negare: molte persone hanno paura del dentista. Un timore innato, a volte ingiustificato, a volte magari legato a traumi specifici. Molto spesso, questa paura è legata ad un’ipotesi particolare: l’estrazione dentale. Doversi togliere un dente, infatti, evoca immagini preoccupanti, come quelle di un dentista armato di una pinza gigantesca con cui strappare letteralmente via il “problema”. Ovviamente (e per fortuna) l’estrazione di un dente non funziona così. Per pima cosa, si tratta di un’ipotesi residuale, da praticare solo quando non ci sono soluzioni conservative che possano andare bene. In secondo luogo, i progressi della medicina e dell’odontoiatria hanno reso l’estrazione un’operazione molto più semplice e molto meno invasiva del passato. In questo approfondimento, sono raccolte le 9 domande più frequenti che chi deve togliersi un dente rivolge al proprio dentista o magai cerca sul web. Conoscere ben ciò a cui si va incontro aiuta ad avere meno paura.

Quando è necessario togliere un dente?

I denti rappresentano elementi fondamentali per il corpo umano e per il suo benessere, ed il fatto che siano numerosi non significa che si possa rinunciare ad uno di essi a cuor leggero. Estrarre un dente, quindi, significa privare l’organismo di un pezzo necessario, la cui assenza, se non viene colmata con una protesi, può creare problemi. Ecco perché, negli ultimi anni, si è sempre più affermato l’approccio conservativo alla cura dentale, che limita le ipotesi in cui è necessario togliere il dente a pochi casi eccezionali e predilige invece soluzioni come la devitalizzazione o l’otturazione. Un risultato reso possibile anche dai progressi della tecnica. Ad oggi, quindi, si procede all’estrazione del dente nell’ipotesi di:

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Come si estrae un dente e quanto tempo ci vuole?

Dal punto di vista dell’esecuzione, esistono due tipi di estrazione dentale. La prima, detta estrazione semplice, serve per togliere denti che risultano ben sporgenti dalla gengiva e non hanno problemi di frattura. In questo caso, il dentista anestetizza accuratamente la parte e poi interviene utilizzando elevatore e pinza per estrarre il dente, esercitando la pressione necessaria. Invece, nei casi in cui il dente presenta delle criticità in merito alla sua accessibilità (come per i denti inclusi) è necessario ricorrere all’estrazione chirurgica on incisione della gengiva, a volte eseguita in anestesia totale.

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Cosa si sente durante l’estrazione dentale?

Avvenendo in anestesia locale, durante l’estrazione del dente non si sente dolore, o comunque non in modo insopportabile. Quello che si avverte, però, è una forte pressione, in corrispondenza del dente interessato.

Una volta tolto il dente, vengono messi dei punti?

Spesso, dopo aver tolto il dente, il dentista applica dei punti di sutura, che possono cadere da soli oppure venire rimossi dopo una decina di giorni (dipende dal tipo di punti applicati). È possibile, però, anche che il medico proceda ad un’estrazione senza punti, qualora ritenga che sussistano le condizioni adatte (da valutare caso per caso).

Quanto dura il dolore dopo l’estrazione di un dente e cosa prendere per calmarlo?

Vedersi privata di un dente, per la bocca, rappresenta comunque un trauma, un evento che richiede alcune ora per essere “riassorbito”. Quindi, è assolutamente normale avvertire dolore gengivale nei due o tre giorni che seguono l’estrazione, nonché un leggero sanguinamento per circa 24 ore. In questa fase, è possibile alleviare il dolore assumendo farmaci antidolorifici, previa consultazione con il medico.

Dopo un’estrazione, quanto tempo ci vuole per guarire e quanti giorni di riposo sono consigliati?

La completa guarigione dopo un’estrazione arriva dopo alcune settimane. La fase più critica, però, riguarda i primissimi giorni dopo l’intervento, durante i quali, come anticipato, possono manifestarsi dolore e sanguinamento. Per quanto motivo, può essere consigliabile prendersi 1 o 2 giorni di riposo dal lavoro (malattia) e da altre attività faticose.

Quando si toglie un dente bisogna prendere gli antibiotici?

Uno dei rischi maggiori di complicanze post estrazione di un dente e l’insorgere di infezioni. Per questo motivo, alcuni dentisti prescrivono cure antibiotiche a carattere preventivo, con farmaci da assumere nei giorni immediatamente precedenti l’intervento. In altri casi, invece, si opta per somministrare gli antibiotici dopo aver tolto il dente. Infine, un ulteriore opzione prevede la prescrizione degli antibiotici solo in caso di infezione conclamata e non a scopo preventivo.

Quanto ci mette la gengiva a sgonfiarsi e come va disinfettata?

Che la gengiva si gonfi dopo che il dentista ha tolto il dente è una cosa assolutamente normale. E può accadere anche che sanguini. Il tutto, si risolve di solito nel giro di 24 ore. Per facilitare la scomparsa del gonfiore gengivale si possono praticare impacchi di ghiaccio sulla guancia e magari raffreddare la zona consumando del cibo freddo (un bel gelato è la cosa migliore).

Cosa fare e cosa non fare dopo l’estrazione del dente del giudizio?

Di fondamentale importanza, nelle ore e nei giorni a ridosso dell’estrazione dentale, è seguire le prescrizioni mediche in ordine all’assunzione di farmaci antidolorifici ed eventualmente antibiotici. Inoltre, è molto importante mantenere un’adeguata igiene orale, per scongiurare il rischio di infezioni. Anche l’alimentazione va tenuta sotto controllo per qualche giorno, prediligendo cibi morbidi o addirittura liquidi, come frullati, purè, minestre e simili.

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