Carie radicolare: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura
La carie radicolare colpisce il dente al di sotto del livello della gengiva ed è molto frequente negli over 50. Una carie sotto gengiva manifesta con dolore, sensibilità dentale e cambio di colore dello smalto. Di solito, per curare una carie radicolare è necessario ricorrere alla devitalizzazione del dente.
Tra le patologie dei denti, la carie è senza dubbio tra le più diffuse e anche una di quelle che fanno più paura, perché mette a repentaglio salute e bellezza del sorriso, oltre a provocare molto dolore. Di carie dentali, però, ne esistono diverse tipologie e non tutte si manifestano con la stessa gravità. In questo articolo, viene approfondita la carie radicolare, analizzandone i tre aspetto fondamentali: caratteristiche, sintomi e possibili cure.
MENU ARTICOLO
Cos’è una carie radicolare
Tutte le diverse forme di carie dei denti possono essere definite come infezioni, o meglio ancora come malattie degenerative dei tessuti duri del dente. I processi cariosi aggrediscono prima lo smalto, poi la dentina e, se trascurati, possono degenerare in ascesso, pulpite, ciste, granuloma, gengivite o piorrea. Anche la causa di ogni carie è sempre la stessa: la proliferazione di batteri orali, magari conseguenza di una scarsa igiene orale (ecco perché è importante lavare sempre bene i denti). Ciò che caratterizza la carie radicolare rispetto alle altre è che colpisce la porzione di dente che si trova sotto il livello della gengiva (ecco perché è anche detta carie subgengivale). Ed è proprio questa posizione particolare che la rende ostica e difficile da curare, anche perché poco visibile e veloce nel peggiorare. È bene sottolineare che la carie radicolare è molto frequente negli uomini e nelle donne con più di 50 anni, perché spesso associata ad una riduzione del flusso salivare che si traduce in un minor azione antibatterica della bocca.
I sintomi della carie sotto gengiva
I sintomi della carie radicolare sono in gran parte quelli tipici di tutte le altre forme cariose:
- Mal di denti;
- Sensibilità dentale;
- Cambio di colore dello smalto (che si scurisce).
Come si cura una carie radicolare
Il trattamento più utilizzato per rimuovere la carie radicolare è senza dubbio la cura canalare (conosciuta anche come devitalizzazione). In sintesi, previa anestesia, il dentista pratica un’incisione sul dente in modo da poter accedere alla polpa dentaria infetta per rimuoverla. Successivamente, sostituisce la polpa con un composto biocompatibile e sigilla il dente. Può accadere, però, che nei casi più gravi, in cui magari siano incorse complicanze, la devitalizzazione non sia più una strada percorribile. In questo caso, l’odontoiatra dovrà procedere con apicectomia (cioè rimozione della radice dentale) o addirittura con l’estrazione del dente.